La Relazione del Garante sull’attività 2020

Tra gli ambiti su cui l’Autorità ha inteso dedicare un’attenzione maggiore ci sono, sicuramente, quello della protezione di dati on line e quello delle nuove tecnologie, che per la loro particolare invasività accrescono negli utenti l’esigenza di tutela delle proprie informazioni personali.

Orbene, tra gli ambiti su cui l’Autorità ha inteso dedicare un’attenzione maggiore ci sono, sicuramente, quello della protezione di dati on line e quello delle nuove tecnologie, che per la loro particolare invasività accrescono negli utenti l’esigenza di tutela delle proprie informazioni personali.

Così, il 2017, da un lato, ha visto consolidare i criteri per l’esercizio del diritto all’oblio e per una sua tutela anche al di fuori dei confini europei, dall’altro, si sono messe in luce – all’indomani di un’indagine internazionale a cui il Garante ha preso parte – le criticità legate alla mancanza di trasparenza nell’uso dei dati degli utenti da parte delle app in diversi settori, quali la vendita al dettaglio, finanza e banche, sanità, istruzione, viaggi, social network, gioco d’azzardo.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha, da pochi giorni, presentato la Relazione sulle attività svolte nel corso del 2017 tracciando un bilancio di quanto si è fatto nei settori più delicati, anche con riferimento agli sforzi divulgativi con cui si è inteso accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni attraverso le novità oggi introdotte dal Regolamento Ue 679/2016.

Oltracciò, in un tema tanto delicato come il cyberbullismo sono state predisposte misure e procedure per la rimozione dei contenuti offensivi, siglando un protocollo di intesa con la Polizia postale allo scopo di rafforzare il sistema di tutele e attivare una rete di intervento tempestiva e coordinata a protezione delle giovani vittime.

Sotto diverso argomento, sono state date le prime indicazioni sull’uso dei droni a scopo ricreativo e su come difendersi dai software dannosi, in particolare dal ransomware, mentre in materia di social network si è voluta sottolineare l’impossibilità di provare la persistente natura “chiusa” di un profilo social e la sua accessibilità solo a un ristretto gruppo di “amici”.

Nel settore della sanità, il Garante è intervenuto per semplificare le procedure connesse ai nuovi obblighi sui vaccini e favorire lo scambio tra scuole e Asl, ha dato il via libera al sistema informativo dei trapianti, è intervenuto a ricordare le garanzie relative ai dati sull’Hiv, ha espresso parere favorevole sul registro dei tumori della Regione Lazio.

Sul fronte della disciplina in materia di lavoro, ha fissato le regole per l’uso delle nuove tecnologie dopo l’introduzione del Jobs Act, con particolare riguardo alla geolocalizzazione dei lavoratori, e ha vietato i controlli indiscriminati su mail e smartphone.

Muovendo, poi, in materia di trasparenza on line della pubblica amministrazione, l’Autorità “ha richiamato il Governo alla necessità di contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone e ha fissato alcune regole per l’esercizio del diritto di accesso civico”, altresì intervenendo a bloccare la diffusione di dati sensibili su alcuni siti istituzionali di amministrazioni pubbliche.

Sempre in ambito pubblico, è stato affrontato il tema della sicurezza della Pa digitale e il rafforzamento delle garanzie per i cittadini nell’attuazione dello Spid.

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